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NUOVA DIVISIONE DEI CONFINI DELLE CONTRADE,
DECRETATA DALLA PRINCIPESSA VIOLANTE DI BAVIERA,
GOVERNATRICE DI SIENA, IL 13 SETTEMBRE 1729. |
Balia, 230, cc. 18v.-19v. Martedì 27 maggio 1727
Illustrissimi Signori,
Verte in questo nostro Maestrato certa controversia
di confini fra la Contrada dell'Aquila da una e le Contrade
della Selva, Onda, Tartuca e Pantera dall'altra, e non
essendo in questo tribunale precisa notizia e distinta
descrizzione de' loro respettivi confini a mente de' quali
si possa con fondamento da noi procedere alla dichiarazione
de' medesimi, e perché di simili controversie ne
nascono continuamente fra altre Contrade ancora; Pertanto
crederemmo necessario doversi procedere ad una
ben distinta nuova descrizzione e respettiva assegnazione
di tutti i confini delle Contrade di questa Città,
per ovviare in tal forma a simili controversie. Ma perché
la cosa porta seco molte considerabili reflessioni, abbiamo
creduto nostro debito parteciparla, conforme facciamo,
alle Signorie Loro Illustrissime per uniformarci
in ciò per quiete pubblica secondo il loro purgatissimo
sentimento e Le facciamo umilissima riverenza.
Delle Signorie Loro Illustrissime.
Dalla Residenza nostra li 17 maggio 1727, Umilissimi
Servitori Quattro Provveditori di Biccherna Aldobrando
Cerretani Priore, Vittorio Marcello Martini Cancelliere.
Fattane Proposta
Consigliò il Signor Cavalier Bernardino Palmieri,
che si eleggano dall'Illustrissimo signor Priore due
Deputati i quali unitamente colli signori del Maestrato
di Biccherna, pigliate le dovute informazioni vedano
di accomodare le differenze insorte fra le mentovate
Contrade, e ne referiscano all'Illustrissimo Collegio il
risultato per l'approvazione.
Vinto il Cons. per voti B(ianchi) 17 N(eri) 2 non ostanti
e furono per tal effetto Deputati il Sig. provv. Dott.
Niccolò Sozzini, Il Sign. Dott. Angelo del Cotone.
Balia, 230, cc. 137v.-138v. Venerdì 21 maggio 1728
Fu appresso letto il seguente memoriale delle Contrade
come appresso si vede: Ill.mi Sig. dell'Ill.mo Collegio
di Balia
Li abitatori dell'appiè notate Contrade servi umilissimi
delle Signorie Loro Ill.me reverenti le dicono, come
per esser già imminente la corsa del Palio delli 2 luglio,
e per tale effetto dovendosi dalle Contrade tutte della
Città far batter cassa per ragunare li abitatori a consigli,
siccome ancora dovendosi colle cassette mandare a
questuare alle case de' Benefattori delle nostre Chiese,
et Oratori, e dubitando che non sia per nascere qualche
grave inconveniente a cagione di molti inquieti, per
non essere ancora decise le nostre controversie, e per
rimanere ancora incerti i confini delle Contrade nostre,
ricorrono pertanto supplichevoli al prudentissimo oracolo
delle Sig. Vostre Ill.me acciò si vogliano degnare di
risolvere le pendenti nostre differenze, già partecipategli
dall'anno scorso in qua, nel qual tempo, e a tal fine
si degnarono elegger due Deputati, ma no essendosene
veduta effettuazione alcuna, porgono di nuovo istantissime
suppliche pregandoli a volere avanti la sopradetta
prossima corsa del Palio risolvere.
Io Domenico Betti Capitano della Contrada del Bruco
desidero, e affermo quanto in questa si contiene
per la detta Contrada, e abitatori.
Io Giovanni Antonio Durante Capitano della Contrada
della Civetta desidero, ed affermo come sopra.
Io Bernardino Nessi Capitano della Contrada del
Drago desidero, ed affermo quanto sopra.
Io Gaetano Martini a nome, commissione e presenza
di Aurelio Cristofani Capitano della Contrada
della Pantera affermo per lui quanto in questa
si contiene.
Io Pietro Corsetti ufficiale della Contrada
dell'Aquila affermo per la detta Contrada quanto in
questa si contiene.
Fattane proposta
Consigliò il Sig. Cav. Ercole Antonio Squarci che
sopra l'affare della vertenza fra le Contrade, riguardante
i confini delle medesime, si confermino li Illustrissimi
Dott. Provveditori Niccolò Sozzini e dott.
Angelo del Cotone già altra volta Deputati, i quali
speditamente decidano sopra la nota pendenza ciò
che da loro sopra giudicato il risolversi per termine
di giustizia, ed in caso di discordia lo rappresentino
all'Ill.mo Collegio, acciò questo possa in tal caso
prendere ogni più propria resoluzione.
Balia, 230, cc. 186v.-187v. Martedì 17 agosto 1728
Fu letto appresso il seguente memoriale delle Contrade
spettante alla controversia de' confini, come appresso
Ill.mi Sig. dell'Ill.mo Collegio di Balia
Li abitatori delle sottoscritte Contrade con tutto
l'ossequio e riverenza ardiscono nuovamente ricorrere al benigno patrocinio delle Signorie Loro Ill.me,
pregandole e supplicandole a volersi finalmente
degnare eli risolvere le nostre importanti differenze
vertenti già da tanto tempo intorno all'esistenza di
nostre Contrade, e giacché per loro infinita bontà e
cortesia degnati si sono di eleggere a tale effetto la
Deputazione, porgiamo umilissime suppliche e preghiere
che essi soli Ill.mi Deputati, o veramente tutto
l'intero Collegio voglino essere i nostri giudici non
permettendo in conto alcuno eli sottoporci all'arbitrio
del Magistrato eli Biccherna, non avendo esso Magistrato
sopra le Contrade, essendo eglino le Milizie
Urbane, autorità alcuna ma tutta è riposta in codesto
Ill.mo Collegio, come apertamente ne costa alle deliberazioni
del nostro Pubblico esistenti nell'Archivio
delle Rifornagioni, ed in codesto medesimo, come benissimo
potranno vedere. E quando che paresse alle
Signorie Loro Ill.me troppo grande l'incommodo, e
troppo noiose si rendessero le nostre istanze, pigliamo
l'ardire di chiedergli giudici, appresso de' quali
possiamo le nostre ragioni sperimentare, o veramente
concederci che a beneplacito nostro in qualunque
tribunale si parrà più espediente, eccettuata sempre
la Biccherna, possiamo per viam iuris ottenere la bramata
descrizione delle nostre importanti differenze.
Che della grazia et quam deus
Li abitanti della Contrada del Bruco, e per essa Giovan
Domenico Turchi Capitano desidero come sopra
per buona pace di tutti.
Io Pietro Corsetti ufficiale della Contrada dell'Aquila
affermo e desidero in questa quanto si contiene.
Io Lorenzo Pini Capitano della Contrada del Drago
affermo e desidero per la mia Contrada quanto in
questa si contiene.
Io Francesco Losi alfiere della Contrada della Civetta
desidero, ed affermo per la mia Contrada quanto in
questa si contiene.
Io Bernardino Nessi Capitano della Contrada del
Drago desidero, ed affermo quanto sopra.
Fattane proposta
Consigliò l'Ill.mo Sig. dott. Annibale Savini, che li
medesimi Ill.mi Deputati Dott. Niccolò Sozzini e Dott.
Angelo del Cotone, i quali hanno avuto le mani sopra
tal pendenza, uniti insieme colli Ill.mi Quattro
Provveditori della General Biccherna, riconoscano le
ragioni delle Contrade supplicanti, sentito chi occorre,
e referiscano prontamente col loro voto consultivo
all'Ill.mo Collegio il loro sentimento.
Balia, 231, cc. 30r.-30v. Venerdì 22 aprile 1729
Si legge doppo un memoriale delle Contrade di Siena
riguardante la controversia fra esse de' confini,
come più volte replicato come alle Deliberazioni del
1728 fo. 18, 137, 186.
E sopra ciò rispose il Sig. Dr. Niccolò Sozzini, uno
de' Deputati, che il negozio era in procinto d'ultimarsi,
e che presto mandata avrebbero all'Ill.mo Collegio
la relazione.
Balia, 231, cc. 77v.-78. Venerdì 19 agosto 1729
Adunati gl'illustrissimi signori ufficiali dell'illustrissimo collegio di Balìa
a suono di campana ed in numero di 9 con dispensa, cioè il sig. Cotoni priore,
signori cav. Palmieri, cav. Malavolti, cav. Tantucci, Perfetti, Cosati,
Venturini, Tommasi e Bandinelli, si lesse la relazione delli signori deputati
sopra il memoriale delle Contrade della città di Siena, supplicanti a voler
stabilire una determinazione di confini fra di esse, giacché per detta causa
erano fra le medesime insorte liti a cagione del questuare e del batter cassa
per l'adunanze, come appresso.
Illustrissimi Signori. In adempimento de comandi delle SS.VV. Ill.me, doppo aver
fatte più sessioni col maestrato di Biccherna per compilare la commessaci
terminazione de confini fra le Contrade di questa città a riguardo non tanto di
por termine alle pericolose e dispendiose liti insorte fra gli abitanti di esse
a causa del questuare e batter cassa per le loro adunanze, acciò avendo tutte
un ugual numero di abitatori possano fare decorosa ed ugual comparsa
nell'occasione delle pubbliche feste, le referiamo aver concordato di proporre
alla prudenza delle SS.VV. Ill.me la qui annessa divisione di confini, colla
quale per non pregiudicare a quelle descrizzioni che per lo passato fossero
state fatte ne' pubblici documenti, le vien proposta col titolo di nuova
divisione de' confini fra le Contrade, secondo la quale in avvenire debbono
contenersi sì nel questuare, che nel battere la cassa, tolta la facoltà di
ritrovarne o riassumere delle nuove, e reservate le facoltà agli abitatori di
ciascuna Contrada per poter eleggere in loro protettori nobili anco quelli che
abitassero fuori delle proprie Contrade, come anco di battere cassa e far feste
in quelle strade o piazze che fan confine fra di loro.
Ad effetto poi che venga osservata inviolabilmente,
sarà necessario venga
proposta questa per l'approvazione a Sua Altezza Reale, quando così piaccia al
prudente intendimento delle Signorie Vostre Illustrissime, alle quali
rimettendoci le facciamo ossequiosissima reverenza.
Di casa, 27 luglio 1729.
Devotissimi e obbligatissimi servitori
e colleghi Niccolò Maria Sozzini, deputato, Angelo del Cotone, deputato.
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NUOVA DIVISIONE DE CONFINI FRA LE CONTRADE
N.3. TARTUCA
Dall'Ospizio di S. Lucia esclusive comprenda la strada dell'Ellera da ambe le parti, Convento, Chiesa e Piazza di S. Agostino, Convento, e Case dei Padri della Rosa, e tutta la Strada fino a Porta Tufi, dall'Arco di S. Agostino prenda solamente a man sinistra, ed occupi da ambe le parti la via de' Maestri, siccome la via delle Murella fino all'Arco delle Monache di Castelvecchio, comprenda la via di Castelvecchino e Castelvecchio, e scendendo per la costa in faccia alla Chiesa di S. Pietro, termini alla Crociata di dette tre Strade dette della Porta all'Arco, attenendosi in detta Crociata solo a man destra.
Nella descrizione di questo territorio non è contemplata la via di Sant'Agata, che va dal Prato di S. Agostino alla piazzetta della chiesa di S. Giuseppe, mentre il Bando ne fa cenno per quello della Contrada dell'Onda, sebbene non designandola specificatamente; il che potrebbe sembrare una inspiegabile omissione. Ma non è così: poiché lo scopo principale del Bando è quello di far conoscere ai singoli la Contrada alla quale appartengono, esso non prende in considerazione le strade prive di abitazioni, e a quel tempo nel lato destro in discesa di questa via di S. Agata non vi erano case, come non vi se ne trovano oggi.
Peraltro dal tracciato della linea di confine del territorio dell'Onda, che venendo da via S. Pietro si stende dal lato opposto per ricongiungersi con la via Giovanni Dupré, appare evidente che la Tartuca occupa la detta via S. Agata dal lato destro, discendola, fino all'incontro con la via di Fontanella, e non più oltre.
Risulta così ben chiaro, malgrado il silenzio del Bando, che nella via Sant'Agata il lato destro, venendo dal Prato di S. Agostino, rientra nel territorio della Tartuca, e il lato sinistro, in quello dell'Onda.
N.4. AQUILA
Dalla Colonna di Postiella, e sua Piazza inclusive occupi le case intorno a detta Piazza ed il vicolo, e da ambe le parti la Strada dov'è il Palazzo di S.A.R. la Piazza tutta del Duomo, e lo Spedale fino allo svoltare nella Piaggetta che porta alla Compagnia di S. Girolamo, escluso però il Palazzo Arcivescovale; Abbia il vicolo di Casa Marsilj, fino al Convento di Monagnesa, detto Convento, e Compagnia della Morte, e per quella parte scendendo in faccia di S. Desiderio, per la via delle Campane nella via Maestra, che porta a Postiella, la quale dal Chiasso del Bargello in sù prenda da ambe le parti, e scendendo per il Chiasso del Bargello a destra solamente, entrando in Piazza svolti nel Casato, e tenga le Case a man destra con i vicoli adiacenti fino alla Costa Larga, abbracciando questa da ambe le parti salga in Postiella, e di lì da ambe le parti, caminando per la via di S. Pietro termini a destra alla salita di Castelvecchio, e da sinistra comprenda le case fino alla svolta del Casato.
N.5. SELVA
Comprenda il Palazzo Arcivescovale, la Strada delle Balie, e Piaggetta, che porta alla Compagnia di S. Girolamo, con ambe le Strade di Vallepiatta, ed occupando la Piazza, Pieve, e Compagnia di S. Giovanni Battista, col Palazzo del Magnifico, prenda la Via, che conduce alla Costarella, abbracciando la Chiesa di S. Desiderio, e Piaggia delle Campane a sinistra, con tutto quel tratto di Strada, che porta alla Costarella, e per il Chiasso del Bargello a sinistra entri in Piazza, e di lì a sinistra vada alla Costarella, di dove seguendo pure a sinistra vada per la strada maestra nell'Arco di S. Pellegrino, e prendendo le case da man sinistra, cioè, dell'Accademia de' Rozzi, comprenda da quella parte la via di Diacceto, e rientri nella Piazza di S. Giovanni appartenga ad essa la via della Costaccia da man destra, venendo da Fonte Blanda.
N.6. ONDA
Dall'Arco di S. Giuseppe per tutta la Strada di S. Salvadore colla metà del Mercato vecchio da detta parte entri in Piazza presso il Palazzo dell'Eccelsa Signoria, e quello comprenda fin dove abita il Signor Capitano di Giustizia, salga nel Casato, prenda a man sinistra tutte le Case, fino alla Costa Larga, e da quella in sù camini da ambe le parti, comprendendo tutti i vicoli, che sono verso S. Salvadore, passi la svolta del Casato, e prendendo le Case a man sinistra passi per l'Arco di S. Agostino tenendo per quella parte, fino a S. Giuseppe, ed appartenga ad essa la Strada di Fontanella, fino alla svolta di Porta Tufi.
N.7. TORRE
Dal Palazzo del Signor Capitano di Giustizia inclusive entri in Salicotto con prendere da ambe le parti detta Strada, e mezzo il Mercato vecchio per quella parte, ed arrivando al fine di detta Strada di Salicotto volti per la Strada, che porta alla chiesa di S. Martino, tenendo per quella a sinistra solamente. Pervenuta alle Scale di detta Chiesa, svolti nella via di Pantaneto tenendo solo dalla parte del Collegio Tolomei, abbracciando quel Palazzo, per il Chiasso largo, si porti in Piazza fino alla Cappella, intendendovisi comprese le strade di S. Giusto, il Realto, ed altre entro il detto recinto.
Nella descrizione di questo territorio il Bando non fa cenno neppure approssimativamente alla via del Sole, detta dal popolo via di Pulceto, che va dalla piazzetta di S. Girolamo alla fine della via di Porta Giustizia sotto la piazza del Mercato, dalla quale privatamente si accede al ripiano tra i due poggi di S. Agostino e dei Servi, detto Orto dei Pecci e di lì alla ex Porta Giustizia; cosicché non è ben definito se tale località, compresa la via del Sole, appartenga alla Contrada di Valdimontone o a quella della Torre.
Per logica induzione si può ritenere che la via del Sole, muovendo dal fianco del convento di S. Girolamo, assegnato dal Bando al Valdimontone, rientri per intero nel territorio di questa Contrada sino alla sua fine, e prosegua per la via di Porta Giustizia ove sbocca, e debbavi pure essere compreso il piano suddetto, a cui si accede anche dal Poggio dei Servi, nonché dalle dipendenze dell'ex Ospedale Psichiatrico, oltre che da un ingresso privato in fondo alla via di Porta Giustizia, ordinariamente chiuso.
Tale è l'opinione più accettabile nel silenzio del Bando, che in questo punto meriterebbe un più preciso chiarimento.
N.8. VALDIMONTONE
Dalla Porta Romana tenga per la via maestra da ambe le parti, fino alla Colonna del Ponte esclusive di dove tenendosi a man sinistra solamente passi per l'Arco del Ponte, svolti rimpetto a S. Maurizio, tenendosi a sinistra; fino a capo Salicotto. Poi occupando ambe le parti comprenda il Convento di S. Girolamo, tutto il Piano, e Convento de' Serviti, la Strada di sotto, colla Commenda di S. Leonardo.
Nella descrizione di questo territorio il Bando non fa cenno neppure approssimativamente alla via del Sole, detta dal popolo via di Pulceto, che va dalla piazzetta di S. Girolamo alla fine della via di Porta Giustizia sotto la piazza del Mercato, dalla quale privatamente si accede al ripiano tra i due poggi di S. Agostino e dei Servi, detto Orto dei Pecci e di lì alla ex Porta Giustizia; cosicché non è ben definito se tale località, compresa la via del Sole, appartenga a questa Contrada di Valdimontone o a quella della Torre.
Per logica induzione si può ritenere che la via del Sole, muovendo dal fianco del convento di S. Girolamo, assegnato dal Bando al Valdimontone, rientri per intero nel territorio di questa Contrada sino alla sua fine, e prosegua per la via di Porta Giustizia ove sbocca, e debbavi pure essere compreso il piano suddetto, a cui si accede anche dal Poggio dei Servi, nonché dalle dipendenze dell'ex Ospedale Psichiatrico, oltre che da un ingresso privato in fondo alla via di Porta Giustizia, ordinariamente chiuso.
Tale è l'opinione più accettabile nel silenzio del Bando, che in questo punto meriterebbe un più preciso chiarimento.
N.10. LIOCORNO
Dalla Chiesa di S. Giorgio, tenga tutta la via di Pantaneto da ambe le parti fino alla Loggia del Papa, siccome da ambe le parti la Strada di S. Giovannino detta della Staffa, fino al Vicolo sopra la Casa Piccolomini; Poi attenendosi solo a sinistra comprenda la Chiesa di S. Vigilio, e suo Collegio scendendo per quella parte la Piaggia, e tenendosi pure a sinistra, vada alla Loggia del Papa, e Chiesa di S. Martino, prosegua a tenere a sinistra per tutta la via di S. Martino, fino alla Strada, che svolta alla Chiesa di S. Maurizio, svolti per quella, tenendola a sinistra, per la qual parte voltando pure nella Via Maestra, tenga fino in faccia a S. Giorgio.
N.11. CIVETTA
Dalla Costarella a sinistra circondi la Piazza fino al Chiasso Largo, e seguendo dalla parte del Palazzo Zondadari, salga a S. Vigilio e dietro al Castellare Ugurgieri sempre a sinistra per tutta la Via del Refe nero, ed alla fine di essa tenendo pur solo la sinistra volti all'Arco de' Rossi, e sotto detto Arco vada per la stessa parte per la Strada maestra, abbracciando i Palazzi de' Signori Marchesi Bichi, e Palmieri, da dove svoltando per l'Arco nella Strada de' Galli, occupi per la Piazza dell'erba ambedue le parti di detta Piazza e Strada fino alla Chiesa di S. Pellegrino inclusive, e di lì tenendo la sinistra per quell'Arco entri nella strada Maestra, nella quale tenendo pure la sinistra ritorni alla Costarella, intendendovisi comprese le Strade di Banchi, e Croce del Travaglio, Calzolarìa, Castellare, Piazza Tolomei da tutte le parti e l'altre Strade entro a detto recinto.
N.13. BRUCO
Dalla Porta Ovile a sinistra occupi quel Piano, fino alla Chiesa di S. Biagio inclusive, ed abbracciando da tutte le parti le tre coste, che portano alla Fonte di S. Francesco occupi mezza la Piazza avanti a detta Chiesa compresa solamente la Compagnia di S. Gherardo, e di lì retrocedendo s'attenga per l'Arco a man destra, prenda la Fonte, ed a man destra si porti per detta strada all'Arco de' Rossi, di dove per la strada di Camollia, abbracciando solo le case a man destra salga in Dogana, e tenendo solo la parte della Depositarìa col Monte Pio, e Paschi, scenda nella Piazza dell'Abbadia, comprenda la Chiesa, e Convento de' Padri Carmelitani, via degli orbachi, e ritorni a S. Biagio.
N.14. LUPA
Dalla Porta Ovile a man destra tenga quel Piano, fino in faccia alla Chiesa di S. Biagio, e di lì per ambe le parti occupando la via di Vallerozzi, si conduca nella via maestra, e di lì tenendo la via della Posta a man destra, si porti in faccia al Razzo, ò Cantonata della Piaggetta, che porta alla Lizza; dalla parte di S. Donato occupi le Case a sinistra, e per la via maestra salendo in Dogana, stando pure a sinistra comprenda la Dogana, e Ruota, e scendendo alla Piazza dell'Abbadia, comprenda a sinistra le due Chiese di S. Michele, e scendendo per la Piaggetta abbracci la via della Stufa Secca, e mezza la Piazza dalla parte del Convento di S. Petronilla, con tutta la via di S. Bastiano, e del Convento di S. Lorenzo e per tutta Fonte Nuova ritorni al Piano d'Ovile.
N.15. ISTRICE
Dalla Porta Camollìa per la Strada Maestra da ambe le parti si porti fino alla dirittura della Piaggia, che porta alla Lizza, e Poggio Malavolti dalla Casa de' Signori Francesconi, e di lì salga a man destra solamente, alla Scuola di Cavallerizza, e non compreso il Palazzo Malavolti, occupi la Lizza tutta colla Fortezza, siccome le case della Piaggia, che và a S. Petronilla, la Strada tutta di Campanzi, e Pignattello, con quelle che portano a Fonte Giusta.
N.16. DRAGO
Dalla Chiesa di S. Domenico in Campo Regio inclusive, tenga per ambe le parti la via, che porta alla Sapienza, scenda la Piaggia da ambe le parti, fino alla Chiesa curata di S. Antonio esclusive, di dove ritorcendo nella via sopraddetta della Sapienza quella tutta tenga, e svoltando, e tenendo a sinistra salga il vicolo all'Osteria della Rosa, ed a man sinistra tenendo passi sotto l'Arco in faccia a' Galli nella Strada Maestra di Camollia, ove tenendo pure a sinistra vada fino alla svolta della Cavallerizza, ed occupando tutte le Case da quella parte comprendendo il Palazzo, e poggio Malavolti, Convento, e via del Paradiso ritorni a Campo Regio, e comprenda la via del Pulcino, e la Strada, che da Campo Regio per gli orti porta alla Lizza.
N.17. OCA
Dalla Porta Fonte Blanda salga per tutta la Strada di S. Caterina, occupando la Crociata, cioè da man sinistra, fino alla Chiesa Curata di S. Antonio inclusive, cogli edifizj delle Tira, da mano destra poi salga a Diacceto, comprendendo le Case a destra fino all'Osteria della Scala, ed a sinistra tenendo vada nell'Arte della Lana, ed esclusa la Chiesa Curata di San Pellegrino occupi la via dell'Arte fino a S. Andrea Gallerani inclusive a man sinistra, e da man destra fino al Vicolo, che svolta all'Osteria della Rosa, colla Piaggia, che porta alla Chiesa Curata di S. Antonio, e ad essa appartenga la Costaccia a man sinistra in venire da Porta Fonte Blanda alla Porta Salaria, ed i vicoli tutti entro a detto Recinto.
Sentita detta divisione delle Contrade e fattane proposta dall'illustrissimo
signor Priore, consigliò il signor cavaliere conte Orlando Malavolti, che si
sottoponga al partito la nuova divisione delle Contrade fatta
dall'illustrissimi signori deputati col Maestrato della General Biccherna, e
riportando questa due terze parti di voti bianchi s'abbia per approvata nel
modo e forma che viene saggiamente divisato nella Relazione, con che si
partecipi il tutto a S.A.R. per l'approvazione, e doppo farne una nuova stampa,
acciò possa sempre vedersi detta divisione e non possa esser allegata ignoranza
alcuna sopra la medesima. Andarono a partito separatamente il consiglio e la detta divisione e l'uno e
l'altra furono approvate per voti tutti bianchi.
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