Il giovedì primo maggio del 1722, voluto dalla stessa Governatrice, venne organizzato un Palio straordinario per la visita a Siena dei suoi fratelli, i Principi di Baviera, con l'organizzazione a carico della Biccherna.
Non essendo un Palio di Provenzano non figurano i Deputati della Festa. Furono nominati i Giudici dell'Arrivo Alessandro Ruspoli, Augusto Gori Pannilini e Domenico Antonio Cennini e quelli della Mossa Curzio Sergardi e Niccolò Gori Pannilini.
Vennero estratte a sorte 10 Contrade fra le 14 che si erano iscritte. Il primo Palio del 1722 lo vinse dunque la Tartuca con il Capitano Pietro Speri e il fantino Giuseppe Maria Bartaletti, detto Strega, che partì dall' ottavo posto alla mossa con il cavallo baio Belladonna della Posta di Monteroni d'Arbia. Priore era il sacerdote Don Matteo Ciabattini.
Per quanto breve, il processo verbale conservato in Comune riporta che la corsa fu preceduta da un "gioco di pallone e delle pugna" fra le Contrade. Negli atti di questa carriera si legge che L'illustrissimi signori Giudici del Corso colla precedente annuensa di Sua Altezza Reale pronunziarono doversi consegnare alla detta Contrada della Tartuca, e per essa al di Lei Capitano, il Premio; che da Sua Altezza Reale gli verrà destinato con la successiva annotazione: Adì 27 maggio comparve il Nobile Signor Girolamo Bargagli Protettore della Contrada della Tartuca e disse di aver ricevuto da Sua Altezza Reale il premio della medesima destinato per la suddetta corsa. T. 30.
La cifra "tolleri trenta" fa ipotizzare che il premio sia stato deciso da Violante di Baviera solo a posteriori. La corrispettiva registrazione dell'incasso da parte della Contrada si ritrova infatti nei libri contabili della Tartuca solo in data 25 giugno 1722: Cent'ottanta dal Ill.mo Sig. Girolamo Bargagli nostro Protettore, qual somma gli fu consegnata dai Sig.ri Brison e Corsini Pagatori della Serenissima nostra Governatrice per il premio vinto in Piazza il primo Maggio passato qual fece correre per la venuta delli Sig.ri Principi Suoi Nipoti.
La sera stessa della vittoria, come riporta il Pecci, la Contrada si recò con torciata, --- con giuocar la bandiera nella piazza del duomo, colla accompagnatura di trombe e tamburi e collo sparo di più mortaretti per ringraziare le autorità.
Uno dei frammenti di drappellone conservati nel museo della Contrada reca appunto il 1722 come anno della vittoria. Ma la notizia più importante in merito proviene dalle precedenti registrazioni nei contabili al 5 giugno, che riguardano le uscite per la realizzazione di un drappellone. Figura infatti un importo totale di spesa di 18.11.18 lire per l'appresso spese fatte nel drappellone per la vittoria del Palio, che era relativa a "nastaro", "taffettà bianco doppio", "mazzette per detto drappellone" e che furono pagate ad Antonio Vignali Pittore ... e ... all'Alberti Doratore per doratura delle mazzette.
Fra le ricevute a fronte delle uscite di quel Palio risulta inoltre tanto una prima riscossione da parte dello Strega di 24 lire, quanto una sua ulteriore ricevuta di 46 lire, per un totale di 70, ma soprattutto è conservata un'altra ricevuta, questa datata 25 giugno, che conferma quanto sopra: "Io Antonio Vignali Pittore ò ricevuto lire dieci per avere dipinto il drappellone del Palio fatto correre dalla Serenissima nostra Padrona dal Sig.re Camarlengo della Contrada della Tartuca Francesco Martellini".
È dunque evidente che, non essendo previsto un drappellone compreso nel premio della corsa poiché, trattandosi di un Palio straordinario, non c'era l'obbligo della dedica alla Madonna di Provenzano, la Tartuca decise di farselo da sé, commissionandolo al noto artista tartuchino Antonio Vignali. Questo drappellone, fatto di proposito per conservare la memoria della vittoria, potrebbe essere oggi ridotto ad uno (o più) frammenti fra quelli conservati nel museo.