Il Palio del 16 agosto 1902 vide parteciparvi le seguenti Contrade: Leocorno, Lupa, Torre, Tartuca, Pantera, Drago, Civetta, Giraffa, Selva e Bruco.
Non corsero: Oca, Aquila, Nicchio, Istrice, Chiocciola, Onda e Montone. I migliori cavalli (13 agosto) a Lupa, Tartuca, Selva e Civetta.
La prima prova vide l'affermazione della TARTUCA che insieme a Selva, Lupa, Torre e Civetta le sopravanzò vincendo la corsa.
La mattina del 14 agosto, accanito duello fra Civetta e SELVA che passò al terzo giro addirittura al bandierino d'arrivo.
Nella terza prova la vittoria arrise alla CIVETTA che a San Martino (3° giro) prese la testa superando la Tartuca.
La quarta prova fu vinta dalla LUPA impegnatasi in accanito duello con la Civetta che era stata prima per 2 giri, fino a S. Martino (3° giro).
Molto movimentata la prova generale, la Civetta urtò nel canape ma senza conseguenze, la Tartuca tentò invano per tutta la corsa di passare la LUPA che rimase vincitrice. Duello, dall'inizio alla fine, fra Selva e Civetta, al 3° e 4° posto.
La GIRAFFA vinse la provaccia: il Leocorno cadde al 3° giro a S. Martino.
Il Drappellone issato sul Carroccio era opera del pittore Loli Piccolomini. Chiudevano il corteo storico, come sempre ammiratissimo e disciplinato, un gruppo di balestrieri e archibusieri.
Nella stessa mossa si presentarono i seguenti fantini: Leocorno - Massimo Tamberi (detto Massimino), Lupa - Angelo Meloni (detto Picino), Torre - Ermanno Menichetti, Tartuca - Domenico Fradiacono (detto Scansino), Pantera - Guido Cerpi (detto Testina), Drago - Fortunato Cicali (detto Mascherino), Civetta - Alduino Emidi (detto Zaraballe), Giraffa - Francesco Menchinelli (detto Pallino), Selva - Francesco Ceppatelli (detto Tabarre), Bruco - Ernesto Felli.
Caddero alla mossa il Bruco e battè nel canape la Lupa, poi al via partì in testa Tartuca, superata a S. Martino da Civetta. Il Leocorno si affiancava alla Civetta e si iniziava un duello a nerbate, ma Leocorno cadeva (1° giro) al Casato e Tartuca ne profittava diventando prima. La Lupa, partita male, veniva nerbata da Torre e Giraffa.
L'arrivo era questo: TARTUCA, Lupa e Civetta.
Deputati della Festa il dott. Alessandro Mocenni e nob. Carlo Ponticelli. Capitano della Tartuca il sig. Scipione Bartalini.
Gran festa nella Tartuca: fra i visitatori il M.o Lorenzo Perosi che dirigeva l'oratorio «La Resurrezione di Cristo» in San Francesco.
La cronaca riporta che la Cena della vittoria fu effettuata il 5 ottobre con l'interevento di 80 Tartuchini.