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Roccalbegna

Terre e castelli

Il territorio del comune di Roccalbegna si estende per 124,96 kmq nell'alta valle del fiume Albegna, in una zona di media montagna posta sul versante meridionale del Monte Labbro. Castello medievale e feudo in epoca moderna, comprende nei suoi confini, oltre al capoluogo, le frazioni di Cana, Vallerona, Santa Caterina e Triana. Nel 1963 si è distaccata dal suo territorio la frazione di Semproniano che forma, da quella data, un comune autonomo.

Il castello di Roccalbegna è citato, nel 1210, nel privilegio dell'imperatore Ottone IV in favore dell'abbazia del Monte Amiata. Sottoposto all'alto dominio degli Aldobrandeschi, verso la fine del Duecento venne assegnato al ramo dei conti di Santa Fiora. Tuttavia già dai primi decenni del XIII secolo aveva diretta signoria sul castello una famiglia locale, quella di Ranieri di Ugolino di Roccalbegna, i cui discendenti, tra il 1293 e il 1296, furono costretti a cedere i loro diritti al comune di Siena. Durante il dominio senese Roccalbegna subì assalti e incursioni da parte degli Aldobrandeschi, come nel 1331, quando le masnade del conte Andrea di Santa Fiora saccheggiarono l'abitato. In declino a partire dal XIV secolo, dopo la caduta della repubblica di Siena fu assegnata in feudo da Cosimo I dei Medici al cardinale Antonio Sforza e ai discendenti della famiglia Sforza- Cesarini di Santa Fiora. Tornata nel 1624 alla corona granducale, Roccalbegna fu di nuovo infeudata, nel 1646, alla famiglia Bichi-Ruspoli, alla quale rimase fino al 1751. Tra le frazioni va ricordato il castello di Triana, in origine dominio degli Aldobrandeschi, ceduto nel 1388 ai Piccolomini. Sul territorio comunale operarono durante la Resistenza formazioni partigiane e sei vittime provocò un eccidio compiuto dai tedeschi in ritirata nel maggio 1944.

Isolata dalle vie di comunicazione, Roccalbegna ha limitato le sue attività economiche, nel passato, alle tradizionali colture dei cereali, della vite e dell'olivo. Oggi l'agricoltura, che impiega oltre un terzo della popolazione attiva, vede il predominio delle colture foraggere avvicendate e, in misura minore, dell'olivo, mentre la forma di allevamento più praticata è quella ovina. Le attività manifatturiere, di scarso peso, si identificano in larga parte con l'edilizia, cui si affiancano poche aziende artigiane attive nei settori meccanico, del legno e alimentare.

La popolazione del comune ammonta a 1.458 unità nel 1991, con una densità di 12 abitanti per kmq. Nel passato Roccalbegna contava 1.717 abitanti nel 1640, 1.791 nel 1745, 3.304 nel 1830, 4.555 nel 1881, 5.792 nel 1936, 5.636 nel 1951, 4.649 nel 1961, 2.106 nel 1971 (dopo il distacco di Semproniano) e 1.666 nel 1981.

STEMMA: D'azzurro, alla torre al naturale fondata su un colle, accompagnata da mura turrite; in capo una stella di sei raggi d'oro.

Nello stemma di Roccalbegna è l'immagine di un paesaggio turrito, sormontato da una stella. I simboli sono stati ricavati da un antico sigillo e rappresentano l'originaria struttura del castello. La stella indica l'altitudine sulla quale esso sorge.

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