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Torrita

Terre e castelli

Il territorio del comune di Torrita di Siena si estende per 58,36 kmq sui rilievi collinari del versante occidentale della Valdichiana e sulla piana sottostante. Corte, poi centro feudale, quindi podesteria, divenne sede di comunità nel 1777.

Le prime notizie storiche risalgono al secolo XI: nel 1051 la corte di Torrita era compresa fra i possessi dell'abbazia di Sant'Antimo; all'inizio del XIII secolo la troviamo come castello dipendente dai conti della Scialenga, ma di fatto organizzata in comune sotto la giurisdizione di Siena. Contrastata da Montepulciano nel possesso dell'importante castello, Siena riuscì ad affermare il proprio dominio su Torrita inviandovi, nella seconda metà del Duecento, un podestà senese, dopo aver composto lo scontro, sorto nel frattempo, tra la consorteria dei Del Pecora e la potente famiglia Guardavalle, rappresentata dai due fratelli Tacco e Ghino. Per due volte, nel 1276 e nel 1279, Torrita si vide minacciata dalla ribellione di Tacco a Siena (proseguita poi dal di lui figlio Ghino divenuto celebre in seguito per le sue imprese di brigantaggio) e solo nel 1285 l'esercito senese guidato da Guido dei conti Guidi riuscì a catturarlo e a giustiziarlo. Nel 1322 Torrita venne occupata da Deo Tolomei; ma l'anno successivo i senesi riaffermarono in pieno il proprio dominio provvedendo a numerose opere di ricostruzione del castello, che ancora oggi appare circondato dalle mura. A metà del XVI secolo Torrita entrò a far parte dello Stato mediceo.

Torrita ebbe nei secoli passati un vivace sviluppo economico. Il fertile territorio produceva in abbondanza grani, olio, vino e diffusa era la coltivazione del gelso. Fra Sette e Ottocento si accrebbero le manifatture: dalla lavorazione della seta ai frantoi di olio, alle tintorie, alle fabbriche di vetri e di cappelli di feltro. Attualmente all'agricoltura (viti, cereali, tabacco, olivi, foraggi) e all'allevamento di bovini si sono affiancate industrie meccaniche ed elettromeccaniche, fornaci per laterizi e ceramiche (che lavorano l'argilla presente nelle cave della zona), imprese edili e numerose aziende nei settori dei mobili, infissi e cornici, alimentare (formaggi, salumi, distillati), della pelle, della plastica e delle confezioni (maglieria).

La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 7.071 unità con una densità di 121 abitanti per kmq. Nel corso dell'Ottocento e fino alla metà del Novecento, la popolazione era cresciuta in maniera sensibile e continua, passando dai 3.709 abitanti del 1830 ai 4.676 del 1881, per raggiungere i 6.304 nel 1936 e i 6.678 nel 195l; dopo un beve calo nel 1961 (6.469 abitanti) vi è stata una ripresa negli anni sessanta-settanta: nel 1971 infatti Torrita contava 6.753 abitanti e 7.116 nel 1981.

STEMMA: Di rosso, al leone d'argento, tenente un mazzetto di spighe di grando d'oro.

GONFALONE: Drappo di colore rosso, ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del comune con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Torrita di Siena (Decreto del Capo del Governo in data 31 agosto 1939).

Un leone d'argento esprime il dominio che Siena ebbe su questa terra. Le tre spighe di grano, che il leone tiene alte con la zampa destra, testimoniano la fertilità del territorio e l'abbondanza della produzione di frumento, di olio e di vino che da sempre sono orgoglio di Torrita. Il fondo rosso dello stemma esprime il senso dell'audacia, del coraggio e delle libertà comunali.

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