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Pienza

Terre e castelli

Il territorio del comune di Pienza si estende per 122,53 kmq sulle colline della Val d'Orcia, sui due versanti della valle formata dal fiume Tresa. Podesteria medievale, quindi sede di vicario. Nel 1833 le venne staccata la frazione di Castelmuzio aggregata alla comunità di Trequanda.

Pienza nacque nel XV secolo sul luogo dell'antico castello di Corsignano. Questo insediamento viene ricordato fin dall'828 come «corte» organizzata di proprietà dell'abbazia di San Salvatore al monte Amiata e a questa confermata in successivi diplomi imperiali del X e XI secolo. Tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII sul castello e sul borgo che si era andato sviluppando attorno si affermò il dominio del comune di Siena, che, data l'importanza strategica del luogo (e dopo che durante la guerra del 1229-1235 il castello era stato occupato dai fiorentini e dagli orvietani), alla metà del secolo li dotò di un presidio militare. Nel frattempo nel territorio di Corsignano, ormai divenuto sede di un podestà (1330) e quindi di un vicario (1348), si estendevano i possedimenti della famiglia Piccolomini e quando, nel 1458, Enea Silvio Piccolomini, che qui era nato nel 1405, divenne papa col nome di Pio II ebbe inizio una fase di ristrutturazione dell'antico castello; i lavori furono affidati al Rossellino, e Corsignano mutò il proprio nome in Pienza, ricevendo anche la nomina a sede episcopale (1462). Del suo passato medievale e rinascimentale Pienza conserva monumenti assai notevoli, fra cui la cattedrale, la pieve di San Vito, il palazzo Piccolomini. Nella seconda metà del Quattrocento si affermò come vivace centro economico e commerciale, ma dall'inizio del Cinquecento fu costretta a subire una lunga serie di incursioni militari e di devastazioni, da quella di Cesare Borgia nel 1502 fino a quelle più gravi dell'ultima fase della guerra di Siena (1553-1555). Nel 1559 Pienza entrava a far parte del ducato mediceo. Nel suo territorio si trova anche l'antico castello di Monticchiello, nucleo di importanza rilevante per tutto il Medioevo, dove si svolse nell'aprile del 1944 uno dei fatti più significativi della Resistenza nella Toscana meridionale: un gruppo di circa 70 partigiani vi sconfisse ingenti forze nazifasciste, giovandosi del solidale e coraggioso aiuto della popolazione.

Il comune è stato recentemente insignito (1984) della medaglia d'argento per il coraggio dimostrato contro le truppe di occupazione tedesche nell'aprile del 1944.

Agricoltura e pastorizia erano, in passato, nel territorio di Pienza le attività principali: le colture cerealicole prevalevano sulla vite e sull'olivo e già dal Quattrocento vi era un'abbondante produzione di zafferano. I boschi di querce e di quercioli, oltre ai pascoli rendevano possibile l'allevamento del bestiame ovino, con produzione di buon formaggio, e suino. Pienza ha conservato anche oggi le caratteristiche di centro prevalentemente agricolo, con un'ottima produzione di cereali, vino e olio, e un fiorente allevamento, soprattutto avicolo e ovino, che hanno permesso la nascita di diversi caseifici e oleifici; nel territorio vi sono numerose cave di materiali lapidei per costruzioni stradali e di argilla che alimentano le industrie di laterizi, di ceramiche e di manufatti in cemento di Pienza; sopravvive inoltre l'artigianato del legno e del ferro battuto.

La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 2.330 unità con una densità di 19 abitanti per kmq. Nel corso dell'Ottocento, con lo sviluppo e la specializazione delle attività agricole, la popolazione era passata dai 2.957 abitanti del 1830 ai 3.256 del 1881, fino a raggiungere i 4.532 nel 1936; nel 1951 era ancora aumentata fino a 4.770 unità. Da allora inizia il calo demografico che porta gli abitanti di Pienza a 3.960 nel 1961, a 2.987 nel 1971 e a 2.473 nel 1981.

STEMMA: Di rosso, al leone coronato d'oro, poggiante su un ramoscello d'olivo, accostato nel cantone destro da un crescente montante d'argento.

Il leone coronato ricorda il popolo di Siena, il ramoscello di olivo il pregiato prodotto della terra, la mezza luna richiama la famiglia Piccolomini e in particolare papa Pio II, da cui la città prende il nome, a ricordo delle trasformazioni architettonico-urbanistiche voluta dal pontefice che, tra il 1459 e il 1462, trasformarono il piccolo borgo di Corsignano nella splendida cittadina. Pio II volle anche elevare Pienza a sede vescovile (1462); di conseguenza ad essa fu conferita la dignità di «città».

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