Deriva probabilmente dallo stemma della famiglia Brunelli, unica famiglia di Siena avente un unicorno come stemma araldico.
Stemma d'argento all'unicorno, al naturale, rampante su base erbosa di verde, alla bordatura d'azzurro caricata del motto "HUMBERTI REGIS GRATIA" d'oro.
Spiega bandiera di bianco e di arancione listata di azzurro.
Fiede e risana al par l'arma c'ho in fronte
La scienza.
Orafi
22
San Giovanni Battista, 24 Giugno (generalmente celebrata la quarta domenica di giugno).
SanMartino
"Il Cavallino", in Piazzetta Virgilio Grassi, 6
Piazzetta Virgilio Grassi, 6
via di Follonica
San Giovannino della Staffa, Piazzetta Virgilio Grassi (officiato dal 1966).
Dopo il lungo peregrinare nei Palazzi dei lecaioli nobili (specie nel Palazzo Sozzini) intorno al 1660 i contradaioli riuscirono a farsi ospitare nella cappella interna, dedicata a San Giuseppe, della Chiesa di San Giovanni Battista in cui officiava l'omonima Compagnia Laicale. Ma già verso la fine del XVII i rapporti tra Contrada e Compagnia erano di pessima qualità tanto che, prendendo a scusa l'utilizzo "sgraziato" delle campane suonate a festa per la vittoria del 1704, i "fratelli di detta compagnia di San Giovannino, per deliberazione ... mandarono via dalla loro Chiesa i Lecaioli". Il distacco durò oltre settanta anni, periodo nel quale la Contrada tenne adunanze anche presso l'Osteria dell'Angelo.
Finalmente nel 1776 l'accordo con la Compagnia Laicale fu rinnovato e il Leocorno ottenne l'uso della Cappella dove rimase fino al 1869 quando, rimasta libera la chiesa di San Giorgio a causa del trasferimento del Seminario Arcivescovile, la Contrada chiese e ottenne quella prestigiosa sede che, peraltro, era (ed è) nel territorio della Nobile Contrada del Nicchio.
Nel secondo dopoguerra si rese libera la Chiesa di San Giovannino in Pantaneto - a causa della fusione con la Parrocchia di San Martino – e la Contrada fece il possibile per entrare in possesso di quella che appariva e appare la sede naturale. Questo anche perché le condizioni della Chiesa di San Giorgio erano davvero pessime: alla fine degli anni 50 del XX secolo il Sindaco dichiarò la torre di San Giorgio pericolante e ordinò lo sgombero degli edifici nel raggio di venti metri.
In molti si opposero, compreso un Pretore che sollecitato da un avvocato difensore di interessi privati sconfessò l'ordinanza sindacale dichiarando non pericolante la Chiesa. In realtà nel primi mesi del 1960 venne aperto un cantiere presso la Chiesa e la Contrada si trovò costretta a non celebrare la Festa Titolare.
Nel 1963 il Priore della Contrada, Erminio Campanili. Inoltrò circostanziata domanda all'allora fresco Vescovo di Siena Mario Jsmaele Castellano e il 24 giugno del 1964 venne concordata la cessione alla Contrada, in uso perpetuo, della Chiesa di San Giovannino della Staffa (in piazzetta Virgilio Grassi). L'accordo fu siglato il 18 marzo 1968 e il 28 giugno del 1970 l'Oratorio fu inaugurato.
Di questa Chiesa si ha notizia sin dal 1271 assieme alla Fonte di Follonica (così chiamata perché le sue acque erano utilizzate dai fullones, tintori e lavatori di panni) ma fu ricostruita nella seconda metà del XVI secolo su disegno di Giovan Battista Pelori.
Tra il 1590 e il 1690 i migliori pittori senesi lavorarono presso la Chiesa arricchendo l'interno con numerose tele tuttora gelosamente conservate. Tra questi Rutilio e Domenico Manetti, Raffaello Vanni, Bernardino Mei, il "Francesino". L'opera più significativa è senz'altro la "Madonna della Pace" di Francesco di Vannuccio (della fine del trecento).
Fa storia a sé l'organo della Chiesa il cui acquisto fu proposto dal camerlengo Matteo Matteucci nell'aprile del 1677. Lo strumento, lasciato in eredità da Padre Cristofaro Paci, costava 85 piastre: il mese dopo, successivamente ad opere di muratura e di falegnameria, l'organo fece ingresso in San Giovannino. I più importanti musicisti dei sec. XVII e XVIII hanno suonato lo strumento oggi restituito alla sua antica bellezza ed eleganza.
Sulle tre pareti della navata è disposto un grande coro ligneo in noce intagliato; è composto da trentadue stalli. Si conosce la data in cui la Compagnia di San Giovanni Battista deliberò di realizzare il coro affidato a un "Maestro Matteo": era il 15 dicembre 1579 ma dopo alcune traversie intervennero nuovi incaricati, fu modificato il progetto e solo agli inizi del 1600 l'opera fu conclusa.
Precedenti oratori:
- San Giovanni della Staffa (dal 1550 circa al 1704 e dal 1777 al 1868).
- San Giorgio (dal 1868 al 1966).
Opera dell'Architetto Carlo Nepi. Realizzata nel 1997 è situata in Via Pantaneto