ACS, Preunitario, Balìa, 9, "Spese fatte per venute de' nostri principi e spese di catafalchi e altro";
ASS, Balìa, 833, cc. 37-42; BCS, ms. C.III.28: G. Palmieri, "Relatione dell'incontrii e feste fatte dalla nobilissima città di Siena dal VI ottobre 1650 al X novembre nella venuta delli Serenissimi Gran Duca, Gran Duchessa e Gran Prencipe di Toscana assieme con gl'altri Serenissimi Principi Fratelli", anno 1650
Il 23 settembre 1650 la Balìa pubblicava un bando contenente disposizioni per la prossima visita a Siena del granduca Ferdinando II e della sua consorte Vittoria della Rovere. Nello stesso mese venivano introdotte davanti ai deputati della festa 29 persone delle contrade della città;
tra questi si segnala la presenza degli uomini della Contrada del Pignattello, a dimostrazione forse di un tentativo di scissione all'interno dell'Istrice o meglio di una situazione di fluidità e di un diverso grado di strutturazione delle varie Contrade, tanto che sia l'Istrice che il Pignattello non compariranno alla bufalata, ma presteranno dieci e cinque uomini ciascuna al Drago.
La Balìa ordinava per i giudici e magistrati quattro giorni di ferie, durante i quali dovevano essere sospese le cause e le esecuzioni civili tanto reali che personali. Tutti i cittadini dimoranti lungo il percorso che da Porta Romana conduce al palazzo del governatore, nei palazzi che si affacciano sulla Piazza, dalla Croce del Travaglio al Chiasso Largo, nel Casato e nei vicoli che sboccano in tali vie - la sera dell'arrivo degli illustri ospiti - dovevano illuminare le finestre delle loro case e predisporre le altre manifestazioni di gioia che si era soliti allestire in simili circostanze.
In due successivi bandi del 6 e del 31 ottobre la Balìa dettava ulteriori disposizioni di ordine pubblico e soprattutto vietava qualsiasi intralcio al passaggio degli ospiti. Il 1° novembre stabiliva il regolamento della bufalata da eseguirsi il 3 dello stesso mese. Nel bando del 2 novembre la Balìa prevedeva pesanti sanzioni - cattura e anche più gravi - contro colui che, scelto per comparire nella pubblica Piazza con le contrade elette per la festa della bufalata da farsi il 3 del presente [novembre], alla presenza di lor Altezze Serenissime, deva o voglia sotto alcun colore o pretesto ritirarsi dal comparire e dall'offitio impostori da dette contrade. E ancora, metteva in guardia i legnaioli e i muratori addetti alla costruzione dei palchi che erano tenuti a rispondere della stabilità dei palchi stessi.
Finalmente il 3 novembre si svolse la bufalata, minutamente descritta dal contemporaneo Guglielmo Palmieri, che riferisce le comparse delle Contrade, gli abiti, le stoffe e i gioielli indossati, nonché le invenzioni.
Maestro di campo era Giovanni Battista Piccolomini, che si presentò in Piazza vestito di raso incarnato con ricami d'argento e con cappello piumato; montava un cavallo con i finimenti d'argento e gli fu consegnato dai giudici il bastone del comando. Giovanni Bichi era aiutante del maestro di campo.
La comparsa dì ciascuna Contrada era così composta: il carro seguito o preceduto dai nobili protettori a cavallo riccamente vestiti e ingioiellati, i cartellanti recanti i cartelli sui quali era spiegata l'invenzione, il capitano, il tenente, l'alfiere, i bassi ufficiali e il resto della comitiva; chiudeva il corteo la bufala con i pugillatori.
Le Contrade entrarono in Piazza nel seguente ordine. Lupa con l'insegna di taffettà bianca e nera a scacchi, con un carro recante Marte, Venere e Vulcano, di fronte ai quali si ergevano la Lupa, Remolo e Remo.
Sul carro dell'Oca, circondato da ninfe, mascheroni, arpie e muse, si trovava Glauce famosa cantante di Tolomeo re d'Egitto; i sessanta uomini della comparsa erano riccamente vestiti con stoffe preziose e gioielli e impersonavano le ninfe, mentre il capitano rappresentava Diana; l'invenzione dell'Oca fu giudicata la migliore anche per la ricchezza degli abiti.
Il carro del Drago rappresentava Ercole che va ad uccidere il drago nell'orto delle Esperidi, il capitano della Contrada impersonava Atlante re della Mauritania, mentre il tenente impersonava Ercole.
Il carro della Chiocciola si ispirava alla storia di Scilla, gettata in mare da Giove e trasformata in masso; la Chiocciola vinse il palio costituito da un tessuto di broccato d'oro del valore dì 140 scudi.
Il capitano della Torre impersonava Annibale cartaginese, il carro rappresentava la Luna circondata dalle stelle, seguiva un enorme elefante sormontato da una torre; la Torre ottenne il masgalano.
Il capitano e gli altri ufficiali dell'Onda erano vestiti alla croata, il carro rappresentava una punta di mare con uno scoglio, era trainato da cavalli marini guidati dalla Speranza, vi si ergevano Nettuno, Europa che cavalcava il toro, la Fama circondata da tre tritoni.
Il 6 novembre le stesse Contrade corsero un altro Palio, vinto dal Drago.