12 novembre
Descrizione del pranzo fatto dalle 17 Contrade della Città. Nel mezzo di Piazza alli 100 poveri sanesi. Questa mattina abbiamo il pranzo nel mezzo della Piazza Grande per il numero di cento poveri. E' stata fatta una serrata con le banche per tenere indietro la gente. Di poi per un marcia piè distante dalle tavole e le banche circa N. 8 per starvi i Sodati a passeggiare e la gente di servizio.
Sono state portate le tavole a guisa di refettorio di frati, con i sederi, ed apparecchiate di tovaglie e tovaglioli fini a ciascun piatto, sopra una pagnotta di quattro soldi, con posata e bicchiere. In fondo vi sono due credenze, una di qua e l'altra di là, con bottiglie, vino pane, e guarnite di piatti d'argento e nel mezzo a queste due credenze vi è una tavola ove vi sono i vassoi con tazze e cuccamo per dare il caffé finita la mensa con davanti un'asta e cartello con l'iscrizione Viva Ferdinando e Maria Luisa, il tutto con pulizia e con auro regio sparso e posto anche nella tovaglia per ornamento e bellezza. Il tutto è stato fatto con pulizia, eleganza, proprietà e quiete. Medaglioni che aveva in petto ognuno dei 100 poveri addetti alla mensa. I poveri che sono stati graziati o dalle Contrade o dai Deputati anno un medallione di carta con ornamenti e caratteri rossi ove vi è scritto Viva Ferdinando III, e Luisa Maria Amalia =di poi Abbondanza e Libertà= con fiocchi allusivi alle Contrade, o Pubblico [ossia fiocco bianco e nero].
Palio, e bandiere disposte per torno, torno la Piazza sopra a stecconi. Torno, torno alla Piazza vi sono stati posti li stecconi, e vi sono state sopra poste le bandiere delle 17 Contrade della Città, disposte con simetria torno alla selice [selce] della Piazza, rimpetto alla Gavina è stato posto entro la Piazza altro steccone con in incima il Palio da corrersi questa sera fuori di Porta Camullia.
Principio della Festa dei 100 poveri. Alle ore dodici i 100 poveri andarono a cantare le Litanie alla Cappella e di poi sono entrati a tavola con la patente detta di sopra e gliè stata data avanti l'arrivo la minestra. Stati posti a tavola. Di poi la minestra, lesso, stufato e fritto di pesce ed una portata di schiena freda [fredda], frutte e di poi il caffé, ed in una cartuccia vi è stato posto un Pavolo, e così Pavoli 100 dati dal Collegio Tolomei.
Scioglimento del pranzo. Questi anno mangiato e bevuto con appetito e di poi preso il caffé ed in seguito stati mandati alle rispettive case. Hanno mangiato a suono di campane trombe. Anno mangiato a suono delle campane pubbliche, campane della Cappella di Piazza, ed a suono di Banda di corni e trombe. Pranzo alli carcerati. E' stato fatto ancora il pranzo ai carcerati in 12 di numero, e fatte le portate avanti il pranzo dato al 100 poveri.
Descrizione del Palio alla lunga fatto correre dalle diciasette Contrade della Città, in numero di 10 cavalli con spennacchiera di dieci Contrade sortite la mattina alla ventura.
Il giorno sciolto che è stato il pranzo nella Piazza i serventi non Nobili che vi erano a servire a tavola che tanto erano in N. infinito di Nobiltà, Cittadinanza, Preti, Frati e tutti i Capitani delle Contrade, come pure la Soldatesca sono stati invitati a pranzo in uno stanzone del Mercato, ove con brio, allegria e quiete hanno finito il pranzo e di poi sono andati a prendere le loro bandiere che erano state poste dopo il pranzo dei poveri nella facciata del Palazzo Pubblico con il drappellone e con trombe, tamburi, corni, bandiere ed asta del Palio andarono alla mossa del Palio alla lunga, cioè al primo miglio fuori Porta Camullia, e costì aspettarono che fosse fatto il corso delle carrozze, e di poi vennero i Giudici delle mosse, che erano i Nobili SS.ri Carlo Landi e Ferdinando Nerli, onde date le mosse a dieci cavalli scossi che per la tratta fatta la mattina all'uscio della Comunità Civica erano uscite l'appresso Contrade Drago, Oca, Nicchio, Onda, Montone, Lupa, Pantera, Istrice, Selva, Leo, e date le mosse riportò il Palio il cavallo di Gioseppe Manetti con l'impronta del Montone, sicché terminò il Palio con quiete grande.
I Giudici della ripresa erano i Nobili SS.ri Cav. Celso Bargagli, Giovanni Martinozzi, Cesare Nannini. Il tempo buono. Il concorso fù grande delle carrozze cavalli, calessine, e infinità di pedoni di tutte le qualità, onde viè più l'accrebbe il tempo bello, spulito, e buono, il concorso, la gente, l'eleganza, l'allegrezza, con pure la comune soddisfazione di tutti quelli che avevano supplito.