Vinse il Palio la Contrada dell'Oca correndoci Francesco Santini detto Il Gobbo nel cavallo morello di Paolo Coppi.
Il Palio fu uno dei più scelerati, che siansi mai veduti per cagione d'una più, che scelleratissima mossa dal famoso, presontuosissimo, ignorantissimo signor Adriano Pieri.
Il voler descrivere tal mossa: si sappia soltanto, che niun fantino era al suo posto. L'Aquila aveva il settimo posto, e si mise in terzo posto a oggetto di tenere la Selva, che tenne anche prima, che sonasse la tromba e recò un gran pregiudizzio a quella disgrazziata Contrada, che sono più di sessanta anni, che non ha vinto Palio, e questa volta era sicura di vincere.
Tutto fu maneggiato, perché vincesse il Gobbo, che correva nell'Oca, che, per colmo di birbanteria, si era tutto insaponato, perché, se mai fosse stato preso, non potessero tenerlo, atteso lo scivolo.
Il fantino poi, che prese la Selva comprato dall'ocajoli, e dal Gobbo, e la prese al canape contro il regolamento, cioè prima d'arrivare alla Fonte, era l'ajuto del boja di Firenze.
Il Montone prese il Nicchio, e caddero ambedue. L'Oca vinse, tutto però per mezzo d'intrighi.
Il fantino però dell'Aquila fu condannato a otto giorni di carcere ed all'esilio perpetuo dal Vicariato Sanese.