Come l'altro giorno, la città era ieri imbandierata e festante. I treni del mattino e le diligenze provenienti dai vicini paesi avevano riversato in città un contingente così numeroso di ospiti, tanto che il transito in alcuni punti delle vie principali era reso molto difficoltoso. Durante la giornata furono visitati i principali Istituti cittadini, aperti al pubblico nella ricorrenza delle feste, fra i quali la R. Accademia di Belle Arti, dove è stata molto ammirata una riuscitissima Mostra senese d'arte moderna. I locali della R. Camera di Commercio, dove viene effettuata la Fiera di beneficenza ed il Concorso delle bambole, furono sempre affollatissimi.
Tra le molte personalità forestiere, che hanno assistito ieri al nostro Palio, annoveriamo: Conte e contessa De Szeth-Giovio, Visconti Venosta e famiglia, Conte Montauto e signorina, barone Franchetti, conte Braccieschi e famiglia, conte Guicciardini, senatore Ridolfi e famiglia, Marchese Ginori-Venturi e famiglia, comm. Pierazzi e signora, signori Alberto Ascarelli, Guglielmo Onderson, Italo Calderoni, Lamberto Modigliani, Miss Fowler, Mr. e Miss Bruch, miss E M. Dennis, Misses Orborne, Tiberio Rossi-Scotti e famiglia, Benedetto Grasso, Bianca Alliata, Maria Ruspoli, Alfonso Ruspoli, Fabrizio Alliata, Pilade Carretti e signora, avv. Aldimari e signora, Miss Du Bois e Mrs. I. M. Cook, che hanno tutti alloggiato al Grand Hotel Continental.
Fino dalle ore 17 la Piazza del Campo era già affollatissima. I palchi, le ringhiere e i balconi, adorni di arazzi multicolori, rigurgitavano di spettatori. Dopo lo sgombero della pista, il corteo, al suono dei trombetti e dei musici di Palazzo che intonarono la marcia del Palio, fece il suo ingresso nella pista, mentre il campanone della Torre del Mangia suonava a festa.
Il corteo riuscì ordinatissimo e ciò per merito del sig. Amerigo Pellegrini, direttore di polizia municipale, che abilmente lo dirigeva. Le 17 Contrade nei loro nuovi e pittoreschi costumi furono ammiratissime, specialmente dai numerosi forestieri che manifestavano con applausi il loro compiacimento. Dopo la sfilata del corteo, fra l'aspettativa intensa di tutti gli spettatori, fu dato il segnale dell'uscita dei fantini dalla Corte del Palazzo del Podestà.
I fantini incominciarono col nerbo ad irritare i cavalli, tanto che questi, entrando fra i canapi, dimostravano grande impazienza di fuggire; la mossa però riuscì benissimo, e i dieci cavalli partirono compatti, formando un solo, magnifico gruppo. Ben presto però le loro posizioni si delinearono, ed il cavallo dell'Aquila prese il primo posto, seguito dal Bruco e dal Drago. Fra queste contrade si svolse allora una lotta accanita, emozionantissima, e solo dopo il secondo giro della pista le posizioni delle contrade cambiarono, nel senso che il Drago riuscì a prendere la testa del gruppo, inseguito dal Bruco che fece sforzi titanici per guadagnare la testa, senza però riuscirvi.
La vittoria arrise alla contrada del Drago, seguito dal Bruco e dal Nicchio. Anche fra le altre Contrade la lotta fu vivacissima fra la Torre e la Pantera che si scambiarono delle nerbate sonore. I fantini dell'Unicornoe della Selva caddero al secondo giro della pista.
Dopo la corsa si verificarono le solite, caratteristiche scene di entusiasmo, e molte Contrade spiegarono le loro bandiere in segno di saluto alla Contrada vincitrice, alla quale fu consegnato il Palio fra acclamazioni e grida di gioia.
La Piazza del Campo andò gradatamente sfollandosi, ed una vera fiumana di gente si diresse per vie diverse in Piazza Umberto I, dove ha sede la contrada vittoriosa.
L'entusiasmo era enorme; le campane della Chiesa suonavano a distesa, da ogni parte si emettevano grida di gioia; il fantino vincitore, al quale alcune signore avevano donato un mazzo di fiori, veniva portato in trionfo.
Il fantino che chiamasi Aldo Mantovani, soprannominato Bubbolo, è un giovane non ancora ventenne che in queste ultime corse si è guadagnato l'ammirazione per la sua bravura e per la sua audacia. Pochi anni or sono il Mantovani aveva seguito in una tournè in Italia uno dei più importanti Circhi Equestri e prometteva di divenire un abile cavallerizzo. Senonchè avendo la Compagnia Equestre salpato per l'America, il Mantovani fece ritorno in Siena, perché non voleva abbandonare l'Italia. Fin dal suo ritorno egli è sempre stato attorno ai cavalli, ed anche nella nostra città ha preso parte a corse precedenti. Avendogli ora arriso la vittoria, egli conta, con il ricavato finanziario di questa, di potersi provvedere di una vettura da piazza e guadagnarsi così onestamente la vita. Egli ricevè ieri sera le congratulazioni di molte autorità, che si recarono nel Drago.
Intanto i locali della Contrada erano stati aperti al pubblico, e subito rigurgitarono di visitatori, ai quali veniva gentilmente offerto un rinfresco. Gli onori di casa venivano fatti squisitamente dal Priore nobil Giulio Grisaldi Del Taia, coadiuvato dagli altri membri del Seggio, signori fratelli Franceschini, Giulio Barabesi, Cesare e Augusto Grassi e Gerli Faliero.
La Piazza era stata adorna da bandiere e bracciali. Data la vicinanza dei locali, nei quali ha luogo la Fiera di beneficenza, presso cui prestavano servizio delle bande musicali, la festa riuscì anche più solenne e si protrasse fino a tardissima ora.
Con questo Palio la Contrada del Drago festeggia la 26.a vittoria. Quest'oggi la comparsa al completo ha fatto il solito giro della città per le onoranze ai protettori, e dovunque è stata festeggiatissima.