Articolo 93: Drappellone - Caratteristiche - Esposizioni - Proprietà
Tanto per le corse ordinarie, quanto per quelle straordinarie, alla Contrada vincitrice è dal Comune assegnato in premio un Palio (Drappellone di seta dipinto) dal quale la Festa ha tratta la sua denominazione.
Secondo la tradizione, esso reca in alto, per la corsa del 2 luglio, l'immagine di Maria Santissima che si venera nella Chiesa di Provenzano e per quella del 16 agosto, l'immagine di Maria Vergine Assunta in cielo. Reca poi sempre la data della corsa, lo stemma della Balzana, eventualmente insieme agli altri due del Comune, gli stemmi degli antichi Terzieri della Città e quelli del Sindaco in carica e delle dieci Contrade che corrono.
Quanto alla parte allegorica, nei Palii ordinari, qualora il Comune non creda di prescriverne il soggetto, è libero il pittore di proporlo, mentre per i Palii straordinari, che possono avere anche foggia diversa, oltre la data e le figurazioni araldiche sopra indicate deve farsi in modo preminente riferimento alla circostanza, od all'avvenimento per cui la corsa è stata effettuata, affinché possa costituire un autorevole documento storico.
Il Drappellone è solennemente trasportato, per il Palio del 2 luglio, nella Chiesa di S. Maria in Provenzano, e per quello del 16 agosto, in Duomo, rispettivamente prima della prova generale e prima della terza prova e vi rimane esposto fino a quando deve venire issato sul Carroccio, per il Corteo Storico.
Al trasferimento prendono parte le Rappresentanze del Comune e del Magistrato delle Contrade, i Deputati della Festa, i Priori, il Tamburino e due Alfieri delle diciassette Contrade, tutti precedentemente riuniti presso il Palazzo Comunale.
Il Palio rimane in proprietà della Contrada vincitrice, la quale però ha l'obbligo di restituire entro l'anno al Comune il piatto d'argento, che lo sormonta.