È nel XVI secolo che le contrade incontrano il palio alla lunga, partecipandovi e organizzandone in proprio. Se prendiamo in analisi quello che successe nell'estate del 1581 ci rendiamo conto che a quest'altezza cronologica le contrade hanno costruito un sistema di feste e di corse che le coinvolge praticamente tutte con funzioni di promotrici oltre che di partecipanti.
In una vera e propria orgia di palii (che si presentano come anfibi fra la tipologia del palio con i cavalli dei grandi allevatori e la festa popolana), comincia l'Oca, il 7 maggio, con una corsa in onore di Santa Caterina, svolta non con i cavalli da corsa ma con i bardotti (incrocio fra un cavallo e un'asina); il 20 dello stesso mese, al contrario, nel palio rionale organizzato dalla Giraffa per celebrare il suo (allora) patrono, San Bernardino, prendono parte le contrade con cavalli di buona scuderia, tanto è vero che la corsa la vince la Civetta con un barbero di proprietà del governatore Federigo Barbolani di Montauto. Poi quella gioiosa estate prosegue con una serie di altre corse rionali ad opera di varie contrade, con gare podistiche, corse di asini, bardotti, bufali.
È in questo contesto che si incontra il palio alla lunga (disputato da Torre, Onda, Giraffa, Montone, Drago, Oca e Lupa) organizzato a mezz'agosto dall'Aquila e al quale prende parte, con i colori del Drago, Virginia Tacci, prima donna ad aver corso un palio a Siena.