Bando della bufalata del 1605
A 18 di giugno i Signori Banchieri e Mercanti Pubblicarono il loro Cartello invitando le Contrade Sanesi al Corso del detto Palio, il quale fu appiccato a’ luoghi soliti della Città di questo infrascritto tenore.
ALLE NOBILI ED HONORATISS. CONTRADE DI SIENA
I Banchieri, e Mercanti di Banchi
La giusta allegrezza non de' tenersi celata quando ella è comune, colui gravemente pecca, il quale con gli altri insieme non si rallegra; Onde, si come non voliam giudicare, che alcuna di voi si trovi priva di questo ragionevole, e gratioso affetto per la felicissima novella, che un della nostra Patria per Divin volere, sia stato creato Sommo Pontefice, così non possiam credere, che non voglia nell’occasione, che se le propone, mostrar manifesti segni della sua letizia. S’invita dunque ciascuna di voi Valorose Contrade pel giorno 26 di Giugno, osservando le susseguenti costituzioni, all’acquisto di un nobil Pallio, e di due honorati doni: non perché l’immortal vostra Virtù abbia di bisogno d’essere escitata col premio di cosa terrena, conciosia ch'ella s'appaga di sé medesima, né se le potrebbe dar premio così grande, che non fusse di molto maggior meritevole: ma accioché, per mezzo di questo procacci se stessa il pregio eterno dell’Honore e della Gloria.
Quando una Contrada vorrà comparire, venga prima un suo mandato in compagnia di quattro honoratamente vestiti per domandare la licentia a’ Signori Giudici, e presenti qualche nobile compositione in lode di sua Santità. Da essi saranno cortesemente ricevuti, deputando conveniente luogo alla sua Contrada, e dal Notaro si descriverà, sentendosi subito il rimbombo di una Bombarda per pubblico segno dell’ammissione, e per principio di allegrezza.
Se ne ritornerà per la medesima strada, ed insieme con il restante della Contrada con bello ordine entreranno per la più piana, e larga bocca della piazza facendo ricca, ed onorata mostra di loro, con quella Compagnia di Trombe, Tamburi, o Musici, che più gli piacerà. Giunti, che saranno alla presentia de' Signori Giudici daranno in scritto la loro inventione, e si fermino alquanto con alta ed allegra voce esaltante il NOME di Papa Pavolo Quinto passeggiando di poi due volte pel Campo; alfjne si fermino al destinato luogo acciò universalmente si possino vedere, e considerare l’inventioni e livrere di tutti. La bufala, che deve correre, venga doppo l'inventione, e livree essendo guidata da uno che sopra ci stia, vestito in quel modo, che più li piacerà, e appiedi sia seguita da sei con abito capriccioso, e non dissimigliante a quello, che la guida; habbiano questi un'asticella in mani di mesura di due braccia, in cima de la quale ci sia un piccol ferro chiamato vulgarmente pungolo,o pugniarone, e si presentino a' Signori Giudici, da quali saranno fatti diligentemente contrassegniare quando habbino le conditioni dette.
Saranno a Cavallo quattro gentilhuomini da noi eletti per accompagnare le Contrade, e condurle a' luoghi loro; mantenendoli il campo spazioso mentre passeggiaranno. I medesimi faranno contrassegnare le Bufale referendo a' Signori Giudici quella, che havendo finito di girare la piazza tre volte, sarà la prima a giungere in qualsivoglia modo al Palio; e se alcuna uscirà fuora dalla sedice della piazza senza ritornare per il medesimo luogo, non possa aspirare all'acquisto di quello.
E percioché da noi si desidera, che passi il tutto con ogni maggior quiete, e senza alcun vantaggio, si dice, che se uno, o più volontariamente dessero impedimento a qual si sia delle Bufale, o vero fuora de i sei detti di sopra porgessero notabile aiuto sieno obbligati al risarcimento di ogni danno.
La mossa sarà a quella bocca della Piazza. E si trarranno per sorte i luoghi delle Bufale, de' quali ciascuno eleggiarà quello, che li piacerà secondo, che successivamente usciranno, desiderando che alle 20 hore le Contrade, tutte siano comparse, accioché alle 22 si possa correre.
Ci saranno due premi, il primo si darà a quella Contrada, che con più ricca, e numerosa livrea haverà fatta di sè pomposa mostra, dichiarando, che gli habiti vecchi, ancorché fussero più superbi assai de nuovi, saranno tenuti senza altra disputa inferiori, ammettendosi per la brevità del tempo, le cose d'altri, o altre volte in cosa Pubblica comparse le si vedranno al presente servire con buon disegno, sotto altra forma.
Il secondo premio sarà per quella Contrada, che haverà trovata inventione più propria all’occasione di questa allegrezza, e se alcuna delle Contrade fusse meritevole di conseguir uno di questi, ancorché li toccasse il Palio, intendiamo, che le sia concesso, e per degni rispetti se le darà finito il corso scrivendosi le sentenze de' Signori Giudici in due Cedole, prima che si sia principiato il corso le quali ben sigillate, si vedranno legate con stretti nodi nelle cime delle aste, che sosterranno i detti premi, ed a vista di tutti si apriranno, facendo prima ripasseggiare tutte le Contrade, e si daranno in conformità di quello che dentro ci si troverà scritto.
Il Palio non si mancarà darlo secondo il solito, e perché l’onore è il vero premio della virtù, si contentaranno le Contrade de accettare gratamente questi piccoli segni de' loro meritati pregi, facendosi palese maggiormente in tal maniera la grandezza degli animi generosi.
Dove per li presenti Capitoli non fusse previsto, o ben chiarito, si concede la piena autorità a' Signori Giudici, e se bene teniamo per certo che non habbiano le Contrade a mancare di favorirci in questa nobile occasione: nondimeno perché con diversi accidenti talora suole la fortuna impedire i pensieri e l’opere virtuose, né può piacere la festa senza il numero almeno di tre, però o quando fusse minore, e non comparissero con inventioni e livree si dichiara, che del Palio, e de' premi gli autori intendono disporne a modo loro: ma se due saranno sole a comparire con inventione, e livrea non si mancherà di dare i promessi premi.
[...] Venute che furono le Contrade nella Piazza, e fatta intorno vaga mostra delle loro livree, andarono a' loro luoghi, ed i Bufali di ciascuno furono messi al luogo di dove s'haveva a dar principio alla corsa, la quale seguì con tanta quiete, e con tanto piacere de' riguardatori, che ciascuno tornò alle case sue fuor di modo allegro, e contento; quantunque la giornata brieve assai gli fosse paruta, Si dierono dunque da' Signori Giudici con maturo giudicio il Palio, e premi; il primo de' quali fu conceduto alla Contrada del Nicchio, per essere essa venuta, con più ricca, e con più bella livrea dell'altre Contrade. Il secondo fu dato alla Contrada della Lupa; imperoché la sua invenzione fu stimata ingegnosa, ed assai proporzionevole per somigliante opportunità. Finalmente del Palio fu onorata la Contrada del Bruco, essendo stato il Bufalo di essa più veloce de gli altri, ed in questa maniera si finì la giornata a suon di Trombe, di Tamburi, e di Bombarde, ritirandosi ogn'huomo alle proprie Case, menando poscia le Contrade, che furono premiate, e la vincitrice parimente la pompa trionfale per tutta la città infino alla mezzanotte con grandissima quantità di torchi accesi.