Bufalata (non ufficiale)
di lunedì, 22 ottobre 1612

ALLE NOBILI ED ONORATISSIME CONTRADE DI SIENA

La Città nostra di Siena, sicurissima di dover'esser favorita, e ricreata altamente dal ritorno aspettatissimo, e dalla solita, e magnanima generosità de' SERENISSIMI suoi Padroni; ha pensato, e risoluto, VALOROSISSIME CONTRADE, trà l'altre dimostrazioni del suo grandissimo affetto, e devotione verso di loro, come per convenevol tributo di gratitudine, far correre con le Bufale nella sua Piazza principale, l'istesso Palio, che altra volta, per grave ed inaspettato accidente, le convenne lassare; e perchè sà benissimo con quanta lode vostra vi mostraste all'hora animate, e pronte à concorrere, e promuover questa sua giustissima, e dovuta deliberazione, sperando trovarvi non diverse da voi stesse quest'Anno ancora, Invita e prega voi tutte à voler comparire nel medesimo, e maggior numero à far più grande, e più gioconda la festa; rendendovi certe intanto, che si, come la benignità Serenissima non ha voluto mancare à se stessa, ne gli interessi, ed utile dello Stato con la visita di quello, così sia per gradir gentilmente il diletto, che le darete, e'l vostro ossequio. Preparatevi dunque per il giorno, che doppo la venuta loro sarà pubblicato, à voler con gloria vostra, se non pagare, confessare almeno quanto si deve da ciascuno à i segnalati benefizi, che se ne riceve tuttavia, à fine che questo segno di prontezza possa fare offitio per tutti, quasi di memoriale, in cui per benigno rescritto, trà le molte altre gratie ne sia condonato, e rimesso quel più, à che per degnamente riceverli, ed onorarli, non è conceduto arrivare.

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ORDINI, ET CAPITOLI DA OSSERVARSI

1 - CIASCUNA delle Contrade, che si compiacerà di correre, prima che entri nella Piazza, devi mandar due de' suoi, alli Signori Deputati sopra il Palio, che li condurranno dinanzi alli Signori Giudici per la licenza di esser ammessi.

2 - L'entrata di ciascheduna Contrada, doverà farsi alle vint'hore, e non più, e per quella parte, dove assisteranno le Serenissime Altezze, con quella accompagnatura di Trombe, Tamburi, ò Musiche, che più gli piacerà, et passeggiato, che haverà una volta il Campo, si rappresenterà dinanzi alli Signori Giudici, e dato loro inscritto la sua inventione, si ritirerà al posto, che li sarà destinato, mettendo l'insegna sopra il suo steccone.

3 - Se avverrà, che due Contrade o più s'affrontino nello stesso tempo à domandar l'entrata, per tor via tutte l'occasioni di contese, si spareggierà per sorte, chi di loro abbia esser la prima.

4 - Doppo che saranno arrivate tutte le Contrade, e piantate le loro Insegne, si mandino le Bufale avanti li Signori Giudici, secondo l'ordine, con che saranno arrivate. Le medesime devino guidarsi da uno, che sopra vi stia, vestito nel modo, che più li piacerà, et à piedi siano seguite da sei per ciascuna, con abito non dissimile dal sopradetto, et Asti in mano di misura di due braccia, e suo pungolo in cima. Quivi per li Signori Deputati contrassegnino le Bufale, e da' Signori Giudici siano riconosciute le misure delle dette Asti.

5 - Contrassegante che saranno le Bufale, si cavino per sorte i luoghi di tutte, et immediatamente si ponghino alla mossa, la quale sarà dinanzi al palco di loro Altezze, per muoversi à drittura della Selice piana, et girato che haveranno tre volte il Campo, la prima Bufala, che arriverà dove sarà affissato il Palio, s'intenda haverlo conseguito, aspettandone nondimeno la dichiaratione da' Signori Giudici.

6 - Non possa nell'atto del correre intromettersi a favore, ò disfavore d'alcuna Bufala, altri che solo li sei accompagnatori predetti, et quelli, che contrafacessero, oltre a' pregiuditij, che per pubblico Bando saranno dichiarati, siano tenuti all'intero rifacimento del danno.

7 - Oltr'al Palio vi saranno tre premij. Il primo si conseguirà da quella Contrada, che dì più vistosa, et leggiadra mostra haverà fatta la sua livrea, e che con minore spesa, haverà saputo apparir meglio, e dar maggior diletto. Il secondo si darà a quella, che con più spiritosa inventione, et più accommodata alla presente allegrezza, stimeranno li Sig.Giudici, che sia comparsa. Il terzo sarà di quella, che la prima harà deliberato di concorrere a questa festa, come già si è promesso, non per disporre le Contrade, sapendosi, che son tutte prontissime à dare ogni maggior segno d'allegrezza per la venuta de' Serenissimi Padroni, ma per sollecitarle maggiormente in questa brevità di tempo.

8 - Di tutte le cose, che accader' potessero, non espresse ne' sopradetti Capitoli, si dichiara per ultimo, che la terminatione, e giuditio, si aspetti assolutamente al molto sapere, et alla prudentissima giustitia de' Signori Giudici, a' quali vogliamo, che s'intenda conceduta la suprema autorità di questa festa, et del Palio.

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IN SIENA, Appresso Matteo Florimi, 1612. Con licenza de'Superiori.

“Il 22 ottobre Palio con le bufale lo vinse il Nicchio ed il Delfino ebbe il premio per la comparsa, parteciparono anche Oca, Lupa, Giraffa ed Elefante”. Di questa corsa esistono documenti che forniscono diversi particolari inerenti al suo svolgimento. Questa documentazione è citata in varie occasioni, ma non ci risulta che sia stata analizzata e ci ha dato l’occasione di predisporre il presente lavoro, in quanto riguarda la partecipazione della Giraffa a questa festa, che verrà analizzata dettagliatamente nel secondo capitolo.

Il dodici settembre la Balìa deliberò di far allestire una bufalata in onore del granduca Cosimo II in occasione della sua visita a Siena.” Emanò pertanto un bando “Alle nobili ed onoratissime contrade di Siena” invitandole a partecipare. In calce a questo erano esposti gli “ordini et capitoli da osservarsi”.

L’undici di ottobre la contrada dell’Onda, riunita in assemblea, deliberò la partecipazione alla bufalata eleggendo gli ufficiali e, in considerazione che occorrevano molti denari per l’allestimento della festa, il priore concesse un prestito di venti scudi da rimborsare quando possibile, unitamente all’insegna nuova che aveva fatto fare di sua iniziativa l’anno precedente. In un successivo verbale si apprende che la contrada ottenne il premio per la comparsa consistente in due nappi d’argento.

Gli ufficiali del Nicchio, incaricati di provvedere all’invenzione e a quanto altro necessario per la partecipazione alla festa, chiesero alla Balìa di intervenire per imporre obbligatoriamente agli abitanti della contrada di versare ciascuno il proprio contributo. Successivamente ebbe problemi relativamente alla riscossione dell’imposta effettuata per coprire le spese relative alla partecipazione alla festa, analogamente a quanto avvenne nella Giraffa.

Per questa festa l’Oca fece stampare “Il Dialogismo simbolico per l’inventione della contrada di Fontebranda, detta dell’Oca, da rappresentarsi nel corso delle bufale nella pubblica piazza di Siena”, che illustrava il significato della propria invenzione. L’anno successivo questa Contrada per l’avvenuta sua partecipazione alla festa avanzò alla Balìa richiesta di imporre le tasse conforme alla qualità delle persone e grado, da pagarsi nelle mani del loro camarlengo. Successivamente “Antonio Ciotti e Mariano Livi, deputati della contrada di fonte blanda”, esposero alla Balìa, come “avendo fatto debito per la festa del 1612 di scudi 90 et avendone ottenuta l’imposta agli abitatori della medesima, e nondimeno essere stati gravati, supplicano pertanto che se gli restituiscano le loro tenute”.

Molte notizie riguardanti la Partecipazione della Giraffa a questa festa si trovano nei documenti relativi al processo che il Capitano e un provveditore della Contrada promossero contro gli abitatori che si rifiutarono di contribuire alle spese sostenute. Fatto questo che, unitamente a quanto sopra riferito per le altre contrade, conferma che la partecipazione in maniera adeguata a queste feste comportava un onere finanziario non indifferente, per la sfarzosità dei costumi e dei carri allestiti per la sfilata che precedeva la corsa. Le contrade esano solite finanziarsi imponendo agli abitatori una tassa conforme alle loro possibilità, come era avvenuto nel passato per le cacce ai tori. Questa situazione si palesò in maniera evidente nell'organizzazione dell'ultima bufalata, quando si provvide a sovvenzionare le contrade partecipanti, come vedremo in seguito. Forse fu anche per questo motivo che la partecipazione alle bufalate non fu sempre moltonumerosa: nei casi documentati va da quattro a otto partecipanti, fatto che contrasta con le informazioni riportate in alcuni elenchi. E non è da trascurare il fatto che un numero superiore di partecipanti rendeva lo svolgimento della corsa eccessivamente caotico e poco spettacolare.

In questi documenti trovano conferma il numero e i nomi delle contrade che corsero e numerose informazioni riguardanti la partecipazione della Giraffa alla festa, che esamineremo nel dettaglio successivamente.

Notizie sullo svolgimento di questa bufalata sono riportate anche nella pubblicazione della Biblioteca comunale di Arezzo e Cortona “Cronaca di un viaggio d'altri tempi. Visita fatta nei Suoi Stati Dal Granduca Cosimo Secondo nel 1612”, che pubblica un manoscritto coevo in rima di Diumurgo Lambardi e un testo a stampa anch’esso coevo di Pagolo Baroni.