[...] i montonaioli evidenziano al Magistrato Civico la giusta causa che impedisce il distinguere con chiarezza durante la corsa il giubbetto della propria contrada.
Per evitare questa controversia dopo la corsa del 16 agosto 1833, fu deliberato dall’Amministrazione Civica, con i Signori del Brio ed i rappresentanti delle 17 contrade, che dal 1834 (il montone non corse mai in quell'anno), il fantino del montone venisse a indossare il giubbetto e i pantaloni rosa pesco con mostre (rifiniture o risvolti) rosse bianche e gialle, come la bandiera della contrada, e pure lo zucchino dei colori rosso bianco e giallo. Sarà di stretto rigore di far dipingere nel giubbino del Palio, l’animale raffigurante l’effige della Contrada più o meno coronata; tale deliberazione fu approvata il 1 settembre 1833 dai Signori Magnifici Capitani delle Contrade, dalla Deputazione dei Signori del Brio e dall’Amministrazione Comunale.
La contrada di Valdimontone conserva nel proprio archivio storico un lettera, inviata dal gonfaloniere Placidi e dal deputato ai pubblici spettacoli Cosatti all’allora priore Orazio Sansedoni:
“Sig. Priore della Contrada di Val di Montone
Non Ostante,che dal campione del Vestiaro dei Fantini delle Contrade, da praticarsi in occasione delle carriere solite farsi in questa Piazza del Campo, riformato dai Sigg. Deputati ai Pubblici Spettacoli nel 1830 esistente in questa Comunità, si rilevi che i Vestiarj stessi devono essere a colori sterzati a sdrisce, tanto nel Giubbino, quanto nei Calzoni, e non di un solo colore, pur tuttavia riconoscendo la giusta causa che impedisce il distinguere con chiarezza quello destinato a rappresentare in simili circostanze cotesta Contrada, viene accordata alla medesima la facoltà domandata con Sua Istanza del 17 Andante, cioè di far vestire nel tratto Successivo il Fantino di color di Rosa, beninteso peraltro, che venga guarnito il Vestiario predetto in elegante modo degl’altri colori che compongono la Bandiera della di Lei Contrada, sottoponendo all’approvazione dei Sigg. Deputati ai Pubblici Spettacoli, tutte le volte che dai medesimi venisse richiesto a scanzo d’inconvenienti.
Ella parteciperà tale soluzione ai componenti la Contrada da V.S. rappresentata per l’esatto adempimento, conservando la presente nell’Archivio della stessa per istruzione, e regole d’ognuno, e con distinta stima passiamo a dichiararci.
Di V.S. Siena, Dal Palazzo della Comunità Civica, Li’ 20 Giugno 1835.
Devotissimi obbligati Servitori Domenico Placidi Gonfaloniere, Giovanni Cosatti Priore Deputato”.
In questa lettera si fa riferimento al campione del 1830 e al fatto che i vestiari dei fantini devono essere tutti a "sdrisce" e non di un solo colore, colore che viene, tuttavia, accordato anche alla contrada per le ragioni che abbiamo descritto: il Montone è rosa, mentre avrebbe dovuto essere a ”sdrisce”, da un'attenta osservazione si può notare che il modello del fantino della contrada raffigurato nella tavoletta è stato ridipinto, molto probabilmente dopo il 1835. Da questa data in poi, il fantino ha indosso giubbetto e pantaloni rosa, di una tonalità più o meno accesa a secondo dei tipi di stoffa reperiti durante gli anni e usati per la realizzazione, da notare anche che dal Palio del 2 luglio 1946 fu inserita una bordatura bianca all’orlo dei pantaloni.