1394 marzo 14
ASS, Consiglio generale, 197, c. 98rv
Le pugna erano talmente diffuse e popolari da coinvolgere tutta la città, tanto che, anche nei casi estremi, diveniva impossibile punire i responsabili, come accadde durante il carnevale del 1394, quando il Consiglio generale impose al podestà di non intervenire, perché, per punire tutti i colpevoli, si sarebbe dovuto procedere all'infinito.
Ma non solo: la disposizione fu intesa come norma generale da applicare anche in futuro, in quanto il Consiglio generale prese atto del fatto che il gioco delle pugna durante il Carnevale era consuetudine antichissima e popolare.