Il Palio di ieri. - La nostra piazza del Campo presentava ieri un colpo d'occhio stupendo, gremita letteralmente di gente com'era: da qualche anno non si era veduto un concorso tanto straordinario di forestieri e di campagnoli.
La corsa riuscì bellissima e piena di emozionanti episodi per i contradaioli.
Alla mossa stessa, riuscita molto bene, vi fu un momento di trepidazione perchè mentre sette cavalli si trovavano già tra i due canapi pronti a partire, quelli della Lupa della Selva e dell'Unicorno indugiavano ad entrare per ottenere un posto migliore.
Dato il segnale della partenza scappò prima la Chiocciola, seguita dal Bruco, dal Montone, dall'Onda, dalla Lupa e da tutte le altre, che venivano dopo; la gara di corsa e di lotta col nerbo fu stupenda e mentre la Chiocciola nerbava il Bruco, questo e l'Onda nerbavano di santa ragione il Montone, tenendolo indietro.
Intanto fino dalla prima girata, alla piegata di S.Martino, la Lupa che era scappata quinta riuscì passare prima e vi si mantenne fino all'ultimo.
In via Vallerozzi, nella contrada della Lupa, successe circa le 21,30 un alterco fra un lupaiolo ed un'ocaiolo che terminò molto male perchè tutti e due andarono all'ospedale a farsi medicare contusioni e ferite.
Notiamo subito che la Lupa e l'Oca sono due contrade alleate, e quindi il bisticcio deve essere stato causato da un malinteso.
Il Lupaiolo era certo Banchini Guglielmo, di anni 20, calzolaio, che allo ospedale fu giudicato guaribile in 10 giorni, e l'l'ocaiolo certo Francini Enrico di anni 20, macellaio, che venne giudicato guaribile in 6 giorni.
All'ospedale si recarono ancora i fantini del Bruco e della Selva; il primo, Tamberi Massimo con la frattura del radio del braccio sinistro, prodottosela nella caduta, ed il secondo Cianchi Celso, con una contusione al ginocchio destro per una battuta.
Il Tamberi guarirà in 30 giorni ed il Cianchi in 6 giorni.
La Chiocciola cadde alla seconda girata presso la Fonte Gaia ed il Bruco cadde pure alla seconda girata presso la pianata.
Sul cavallo della Lupa, di proprietà di Ernesto Fabbri, vinaio in via dei Rossi, correva il fantino Angelo Volpi, detto Bellino.
Nella contrada vincitrice si improvvisò subito una festa popolare con illuminazione e musica, e vi corse un rivo di vino.
Nella piazzetta di Fonte Nuova, presso la chiesa, s'improvvisò anche una festa continuata con animazione e allegria fino alle ore più piccole della notte.