Un Palio dominato dai giovani quello del luglio 1974. Pier Camillo Pinelli detto Spillo e Massimo Alessandri giovane figlio di Bazza saranno infatti tra i protagonisti della carriera.
La tratta aveva favorito Bruco, Leocorno e Torre, assegnando loro: Orbello, Panezio e Pitagora. Mentre alla Selva, Montone e Chiocciola andarono in sorte Rimini, Pancho e Robin Hood, soggetti che in provincia si erano fatti ben valere alla vigilia del Palio.
Durante le prove la Chiocciola cambiò quattro fantini senza riuscire a trovare la monta in grado di far girare il potente grigio Robin Hood, re di Pian delle Fornaci. In conseguenza di questo ci furono anche delle scaramuccie con la Tartuca, Contrada avversaria. Le monte di Oca, Bruco, Giraffa e Leocorno si definirono fin dalla prima prova.
Nella Torre a Canapetta fu favorito Camillo che aveva già corso due prove con Marco Polo lo scorso anno. Tartuca e Selva si scambiarono i fantini alla vigilia del Palio, mentre nel Montone dopo una brutta caduta di Tristezza fu scelto Bazzino che aveva montato Pancho in batteria.
La sera del Palio Leocorno, Bruco e Torre si presentarono tra i canapi come favorite. E, l'ordine di mossa sembrò dare loro ragione fin dall'inizio. Infatti il Bruco fu chiamato per primo, seguito dalla Torre, Tartuca, Leocorno, Oca, Pantera, Giraffa, Selva, Valdimontone e la Chiocciola di rincorsa. Dopo alcuni richiami, per movimento incomposto che si verifica tra i canapi, e non appena ottenuto un sufficiente allineamento, Ilario Atanasi, all'esordio sul verrocchio, ordina il via.
Scattano per primi Torre, Bruco e Leocorno. A San Martino il Bruco passa in testa seguito da Torre e Leocorno. Alle loro spalle Robin Hood va a dritto senza accennare minimamente a girare, seguito dalla Giraffa, con Rucola zoppa, che termina così la sua corsa.
Le posizioni rimangono immutate fino all'ingresso del Casato, dove Orbello e Rondone scivolano per terra. La caduta del Bruco provoca non pochi problemi agli inseguitori: Camillo che li segue da vicino riesce con una miracolosa manovra a non cascare rimanendo attaccato sul collo di Pitagora fino al Bandierino della mossa, mentre Bazza si scompone, urta nel posteriore di Pitagora e cade per terra. Di questo capovolgimento ne approfittano immediatamente l'Oca e la Selva e poco più indietro il Montone.
Oca si porta all'interno seguito da Bazzino, mentre in piena velocità Canapino tenta il sorpasso della Torre. Camillo che non si è ancora ritirato su dal cavallo non controlla la direzione di Pitagora finendo con l'urtare la Selva che si trova chiusa tra lei e Panezio scosso.
Oltrepassato il bandierino del secondo giro Panezio scosso si trova in prima posizione seguito da Pitagora e Camillo nella Torre e da Canapino con Rimini, poco più indietro seguono l'Oca e il Montone. E così dopo nemmeno un giro, due delle più temibili concorrenti scompaiono dalla lotta: Bruco, Leocorno mentre anche Tartuca, Chiocciola e Giraffa girano a vuoto.
A San Martino svanisce anche il sogno dei torraioli con Pitagora che infila senza esitazioni dritta verso il telone di via del Porrione. Mentre Panezio allargandosi chiude la strada alla Selva e l'Oca ne approfitta per portarsi in testa. Rimangono così solo in quattro a disputarsi la vittoria: Oca, Selva, Montone e Pantera. E nello stesso ordine terminano il secondo giro.
Il Montone girando molto stretto a San Martino, approfittando che la Selva è ostacolata sempre da Panezio, si porta all'attacco di Aceto. All'uscita del secondo Casato Aceto si trova quindi in prima posizione, tallonato da Bazzino. Alle loro spalle sono inseguiti da Leocorno, Selva, e Pantera.
Mentre sembra ormai profilarsi un indubbia vittoria della Contrada di Fontebranda, all'ingresso di San Martino, Montone e Selva si fanno nuovamente minacciose. Le tre contrade seguono le stesse traiettorie fino alla spianata davanti alla Cappella. Poi mentre Canapino si porta all'esterno per tagliare il Casato, il Montone si porta, con una manovra molto rischiosa, senza indecisioni alla staccionata. Bazzino riesce nel suo intento appoggiandosi all'Oca oltrepassa illeso la curva per involarsi ormai senza problemi verso la mossa.
L'azione fulminea è sottolineata dall'urlo della folla e dalla invasione della pista da parte dei montonaioli che sbucano da ogni parte. E' un deliro di entusiasmo che riecheggia presto al prato dei servi dove in tanti si ritrovano in trepidante attesa pronti a correre a bandiere spiegate incontro al Palio che dopo il ringraziamento alla Madonna di Provenzano seguito da una folla incalcolabile che invade il territorio di Valdimontone.